
a cura di Lions Club Arezzo Chimera


3-Poggio del Sole
POGGIO DEL SOLE, che storia! (m272 slm)
da uno scritto di Ada Salvi Hermann Salvadori
Dalla necropoli etrusca di oltre duemila anni fa al palazzo del Governo di oggi. La collina che si trova a ovest del centro storico custodisce i segreti della vita della città.
Poggio del Sole, a ovest del centro storico di Arezzo, deve il suo antico nome alla posizione assolata e conserva nel sottosuolo i resti di una vasta necropoli etrusca del VI secolo a.C., frequentata fino a tutto il periodo romano, quindi testimone di una importante evoluzione del culto dei morti nel tempo e col passaggio da una cultura all’altra.
Preziosi oggetti in oro e frammenti di ceramica attica del V e VI secolo a.C. sono oggi visibili nel Museo Archeologico di Arezzo.
Nel 1232 a Poggio del Sole (detto anche di San Pasquale) si trasferirono i frati francescani, inizialmente insediatisi nella zona del Maccagnolo.
I francescani rimasero pochi decenni a Poggio del Sole, raggiunti nel 1290 da una donazione il terreno dentro le mura cittadine dove edificare un luogo di culto più grande (che si concluse negli anni Settanta del secolo successivo). Da allora il complesso di Poggio del Sole divenne “San Francesco de Fora” per distinguerlo dal nuovo. Il 2 maggio 1318 papa Giovanni XXII acconsentì alla demolizione del vecchio convento, ormai inutile. Dopo il ‘300 Poggio del Sole tornò ad essere un’area rurale, con vigneti terrazzati ed un piccolo ospizio per i frati. Il destino di Poggio del Sole cambiò di nuovo nel XX secolo. Per la sua posizione dominante appena fuori dal centro (oggi adiacente alla stazione ferroviaria), il regime fascista la individuò come sede di un nuovo edificio governativo: il Palazzo del Governo di Arezzo, un imponente palazzo in stile razionalista. Zona strategica a ridosso della stazione ferroviaria, fu bombardata dagli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale. Oggi Poggio del Sole è integrato nel tessuto urbano: oltre al Palazzo della Prefettura, ospita edifici pubblici e monumenti come il Monumento al Partigiano (collocato nel 1975 in memoria della Resistenza). Passeggiando per quest’area si può dunque leggere un flashback di storia: dalle tombe etrusche sotto i piedi, alle memorie francescane medievali, fino all’architettura del Novecento e ai simboli della libertà riconquistata.
Nella piazza antistante il Palazzo del Governo venne sistemato, nel 1975, il Monumento al Partigiano di Bruno Giorgi.