
a cura di Lions Club Arezzo Chimera

dove mangiare ad Arezzo... e dintorni
letteralmente "a mio piacimento", come si suol dire. Da Roberto Cecchi
Quando io ero bambino, gli italiani frequentavano molto meno i ristoranti di quanto non avviene oggi e la vita sociale notturna era quasi inesistente. Fatto è che le strade della città erano sì quasi buie, ma anche perché praticamente deserte; ed al ristorante si andava solo nelle ‘occasioni’. Comunque ad Arezzo i ristoranti erano davvero pochi e quei pochi non particolarmente graditi dagli aretini (forse con l’esclusione di uno, ma non vi dirò quale). Gli aretini che volevano e potevano alla domenica mangiare fuori casa, andavano anche fuori Arezzo: in quel periodo i dintorni erano ricchi di destinazioni culinarie molto più che la città medesima. Oggi invece anche Arezzo ha un innumerevole numero di posti dove mangiare, di solito bene, e questo dato più di qualunque altro è il segno di quanto siano cambiati i tempi (alla faccia di coloro che ancora pensano ‘si stava meglio quando si stava peggio’, una delle affermazioni più strampalate di sempre).
Una sezione sulla enogastronomia aretina, pertanto, non può concludersi senza dei suggerimenti sul dove mangiare ad Arezzo… e dintorni.
E’ peraltro uno degli argomenti su cui si trovano più sorgenti di “sapere”; ciascuna con le sue graduatorie e classifiche, quando basate sul parere di esperti, quando sulle impressioni degli utenti. Io non vi fornirò l’ennesima classifica, ma vi darò, molto più semplicemente, un elenco dei posti che io preferisco, dai più considerati (e costosi) a poco più che ‘bettole’, ove, peraltro, io ho mangiato bene. Badate bene: non ci sono ‘sponsorizzazioni’ o ‘ringraziamenti’ di mezzo; esclusivamente il mio personale, opinabile, giudizio. Rimarranno fuori tanti, tanti nomi di ristoranti più che validi, magari più validi di alcuni che io menzionerò: nessuno me ne voglia, ma non avrebbe alcun senso per me nominarli tutti. Quindi mettiamola così: l’esclusione dal mio elenco non significa assolutamente niente: ristoranti più che pregevoli non vi saranno compresi, ma l’inclusione significa che a me è piaciuto mangiare lì. Sicuramente non conosco tutti i locali di Arezzo e provincia; sicuramente tornerò a mangiare in diversi tra quelli che pure non sono compresi in questo elenco; ma sicuramente in quelli qui compresi tornerò più frequentemente e, infine, in questo elenco non troverete alcun luogo, famoso e celebrato che sia, ove io non tornerò a mangiare.
Vi dico subito che nel mio giudizio ha posto sicuramente il mangiar bene, ma anche l’atmosfera che si vive nel locale ha un suo ruolo.
E voi dove vorreste mangiare? in un ristorante stellato (una o più stelle Michelin), in un ristorante meno pretenzioso, o in una trattoria?


Octavin Scalinata Camillo Berneri, 2 (1)
Nelle due salette collegate da un arco, defilato, a metà di una scalinata che potremmo definire ‘secondaria’ rispetto ai percorsi più frequentati, l’atmosfera è minimalista sin per l'utilizzo dei materiali che intercalano pietra, legno, ferro, vetro, financo la carta dei libri nelle piccole nicchie, come un salotto di casa. Meno di una ventina di posti a sedere per un’atmosfera calda e intima, senza fronzoli. La capacità di osservare il territorio ha permesso allo chef-patron, Luca Fracassi, di capire che la geografia variegata della provincia è una risorsa e fonte inesauribile d’ispirazione. Ha ingaggiato, quindi, una ricerca appassionata di prodotti quali migliore espressione di questa terra, per poterli poi lavorare e combinare in una chiave che è in primis rispetto dei sapori, nonché recupero di tecniche e gesti mutuati tanto dal ricordo delle usanze locali, quanto da echi orientaleggianti.
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Le Chiavi d’Oro P.za S. Francesco 7 (2)
Vicino all’altro stellato, ma posizionato in uno dei ‘salotti buoni’ di Arezzo (P.za S. Francesco), un’atmosfera ‘demodé’, con un elegante uso del legno. Dalla cucina riuscite interpretazioni della tradizione, dove il piacere del palato si moltiplica con l'avvicendarsi delle portate.
Logge Vasari Via Giorgio Vasari 19 (3)
ottimo ristorante, in una location originale e di grande fascino: antica dogana del sale, all’interno del palazzo monumentale, architettato da Giorgio Vasari. L’affascinate torchio dell’olio, la suggestiva cassaforte scolpita nella pietra, la caratteristica sala a volta affrescata; arredato in stile rinascimentale. Anche in cucina il gusto del passato.
Aliciati via Bicchieraia 16 (4)
Ottimo piccolo ristorante di cucina internazionale. Il giovane chef propone la sua personale reinterpretazione dei classici della cucina italiana, con una presentazione che colpisce gli occhi ed il palato. Piatti tipici del territorio, rielaborati con influenze spagnole e francesi, basati su materie prime di altissima qualità provenienti da tutto il mondo. In una vecchia stradina del centro storico, davanti alla Pieve di S. Maria
Antica Osteria L’Agania Via G. Mazzini 10 (5)
vicinissimo ad un crocevia fondamentale della città vecchia, da quattro generazioni Antica Osteria dell’Agania sa conquistare il palato di tutti, grazie alla cucina di tradizione casereccia. Piatti tipici aretini in un’atmosfera che sa della semplicità e della genuinità propri della cucina di casa, ed un po’ dei locali di una volta.
Trattoria Mazzoni Canto alla Croce 1 (6)
Altra buona trattoria di cucina Toscana, nel centro storico della città, appena fuori dai percorsi più turistici: vi sorprenderà per le specialità tipiche e i prodotti sempre freschi di stagione. Ristorante, gastronomia, fruttivendolo ed alimentari: più anime per lo stesso obiettivo: cucina prelibata ed i migliori prodotti, con pasta fatta in casa, selvaggina ed i tagli di carne tipici della zona; ricette con il tartufo, i funghi e i formaggi locali più buoni.
Macelleria Osteria Porcavacca, Via Garibaldi 150 (7)
Anche qui piatti della tradizione culinaria Toscana. Ma la specialità è la BISTECCA, sia di Chianina che di carni provenienti da varie parti del Mondo, come la Limousine, l’Angus scozzese, l’Angus americana e l’Angus australiana, la Sashi finlandese, la Rubia Gallega spagnola, fino alla famosissima Kobe.
Pizzeria ‘Al Fogher Classic’ Corso Italia 40 (8)
Dal 1986 ‘Al Foghèr’ è un punto di riferimento in terra d'Arezzo per l'ideazione e la creazione della buona pizza. Dopo lo storico locale di Ponte alla Chiassa, nel 2019, ecco ‘Al Foghèr Classic’ nel centro della città. Perfetta combinazione di innovazione e qualità, su una base sapientemente lavorata e digeribile, in linea con la crescente richiesta di una dieta sana ed equilibrata. Solo-pizza: non antipasti né primi, né secondi, né contorni, ma garanzia di un'indimenticabile esperienza sensoriale.
Trattoria Cavour 42 via Cavour 42 (9)
La Chef Francesca e il Pulendino offrono ai propri ospiti una cucina toscana in prevalenza povera e semplice, ma ricca di tradizione; con sapori mai perduti nel tempo, è una cucina che si propone a partire da prodotti generosamente offerti dall'orto e dal bosco, accompagnati da carni controllate, da olio rigorosamente extra vergine d'oliva, da un pane che non ha eguali e da un vino da veri intenditori.
Bottega Montemercole via Antonio Guadagnoli 57 (10)
Altro locale che non si nota. Fuori dai percorsi turistici, sembra piuttosto un negozio di generi alimentari. Ci sono invece cinque tavoli apparecchiati semplicemente, mentre spiccano un banco frigorifero pieno di prelibatezze e vari scaffali pieni di vini, marmellate ecc. Si scoprirà che sono tutti prodotti a km 0, fatti dai produttori di questa cooperativa a pochi km dalla città, tra la collina e la montagna. Il menu è scritto su alcune lavagne ed elenca piatti tipici toscani, di eccellente qualità. Il personale è incredibilmente attento e servizievole. Il conto più che ragionevole. Si potrebbe chiamare "AGRIRISTORANTE" , con una piccola cucina a vista. Si possono gustare selezioni di formaggi e salumi di produzione propria accompagnati da frutti di stagione. Primi piatti realizzati al momento utilizzando in gran parte i prodotti del proprio orto biologico. A fine pranzo difficile resistere alla tentazione di portarsi a casa qualche prodotto dell’azienda!
Bottega di Rebecca via della Chimera 93-95 (11)
Ecco il locale che non ti aspetteresti davvero in una lista dei migliori! In realtà poco più di una bettola; perdipiù in una anonima periferia! Eppure posto notevole, innanzitutto proprio per l' "estetica" bizzarra rustica e verace, poi per i piatti (dalla tradizione aretina e da quella romana) veramente ben cucinati, abbondanti, ‘spadellati’ direttamente sul piatto. Anche il piatto da segnalare: tutti residui di vecchi serviti di inizio del secolo precedente. Prezzi dignitosissimi. E che dire dell’enciclopedia scritta sui muri? Una esperienza davvero
Osteria da Giovanna Via Anconetana 164/b (12)
Subito fuori dalla città in direzione est, ottimo ristorante di cucina aretina. Tutto fatto a mano, fattoin casa, fatto come una volta: la pasta è tirata a mano, la ricetta dei sughi è senza dosi se non quelle dell'occhio di chi cucina da una vita. La materia prima è ricercata, per dare al piatto il sapore naturale. Splendida selezione di vini (Luca fu 'miglior Sommelier Mondiale 2013')
La Locanda di Giulia via Scopetone 24, loc Fonte di Sala (13)
Pochi km più avanti, altro locale in stile tipico toscano con cucina casalinga aretina e carne alla brace.
Casa Cecco via di Malfiano, 11 loc. Viciomaggio (AR) (14)
Il ristorante “Casa Cecco” è un vecchio casolare in pietra del 1600 ristrutturato, immerso nel verde degli olivi e dei boschi delle colline di Civitella della Chiana da dove domina tutta la valle. Il focolare dà il benvenuto con il suo calore. Il locale poi si allarga su tre salette particolari e riservate. L'apparecchiatura elegante e piacevole crea un contrasto apprezzato. La cucina è quella tipica toscana con le specialità che si alternano nelle varie stagioni. Prezzo medio alto.
da Chenno via Don Lorenzo Boschi, 31 Subbiano (15)
Da tre generazioni, cibo fatto in casa. Il ristorante è rinomato da cinquant’anni, e fa parte di quei locali cui si andava la domenica negli anni ’60, di cui parlavo in premessa. nell’estetica poco o nulla è cambiato e l’atmosfera è la stessa di allora. Cucina toscana.
La Corte dell’Oca viale Europa, 16-18, Subbiano (16)
Contrariamente a Chenno, concorrente a poche decine di metri, questo locale ha una storia ben più recente e nasce all’interno di un progetto che prevede anche l’‘albergo diffuso’. Peraltro propone il classico mangiare e bere alla Toscana con ricette conservate nel tempo; e, cosa rara nei ristoranti d’oggi, con una varietà di minestre d’altri tempi.
L’ambiente ricostruisce atmosfere degli anni cinquanta del secolo scorso. Siamo a dieci minuti da Arezzo, ai piedi della Valle del Casentino
In futuro amplierò questa pagina, aggiungendo altri posti meravigliosi ove fare una sosta enogastronomica in… dintorni un po’ più distanti dalla città

