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a cura di Lions Club Arezzo Chimera

Museo di Palazzo di Fraternita

a cura di Roberto Cecchi

Nella splendida cornice di Piazza Grande ad Arezzo un ruolo di particolare importanza estetica e storica lo riveste il Palazzo della Fraternita dei Laici. L’edificio, posto tra la splendida abside della romanica Pieve di Santa Maria e le cinquecentesche Logge Vasari, è posto su una sorta di piedistallo rappresentato da una scalinata e la sua particolare architettura, rispetto al resto della piazza, colpisce subito l’attenzione di chi visita questa parte della città aretina.
La Fraternita dei Laici, un’istituzione privata con fini di pubblica assistenza, si costituì in Arezzo nel 1262, è una tra le più antiche istituzioni cittadine impegnate nelle opere di carità. In epoca lorenese divenne il principale punto di riferimento culturale e politico di Arezzo, mantenendo la sua funzione sociale fino ad oggi.

. In questa piazza infatti si svolgevano le principali attività economiche e mercantili come testimoniano le botteghe ubicate sotto le Logge e progettate da Giorgio Vasari.

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Il palazzo fu iniziato nella seconda metà del Trecento. Si tratta della parte destra dell’edificio, quella più vicina al grande loggiato posto lungo il lato più in alto della piazza, ben distinguibile per la facciata che è un vero e proprio insieme di sculture in pietra serena. La facciata del Palazzo di Fraternita, sintesi armoniosa di stile gotico e rinascimentale, vide al lavoro i grandi protagonisti dell’arte tra i quali Spinello Aretino che con l’affresco del Cristo in Pietà sopra il portale di pietra, racconta l’arte aretina del Medioevo. Testimone della scultura quattrocentesca è il gruppo in pietra della Madonna della Misericordia e Santi di Bernardo Rossellino, mentre il Cinquecento è scandito dai rintocchi del celebre orologio a fasi lunari, opera di Felice da Fossato, ospitato all’interno della vela campanaria disegnata da Giorgio Vasari che era nato nel 1511 a poca distanza da qui. Il grande pittore, architetto, storico dell’arte aretino ebbe un legame strettissimo con la Fraternita dei Laici, che gli aveva dato una grande mano economica affinché potesse terminare gli studi al momento della morte del padre: il nostro non lo dimenticherà mai.
Solo nella seconda metà del Seicento il Palazzo della Fraternita dei Laici assunse l’aspetto che oggi possiamo vedere, ultimato il secondo edificio verso l’abside della Pieve di Santa Maria, sempre secondo un progetto realizzato un secolo prima da Giorgio Vasari che aveva anche disegnato il sovrastante grande loggiato della piazza oggi a lui intitolato.

Il Museo della Fraternita è stato rifondato e aperto al pubblico nel 2010. Il primo nucleo delle antiche collezioni dell’ente, derivanti da donazioni, lasciti testamentari e committenze pubbliche dal XIV secolo al XIX secolo -incluse campagne di scavi archeologici finanziati dallo stesso ente- rimasero nel Museo di Fraternita dal 1820, anno della sua fondazione, fino al 1935, quando tutte le collezioni artistiche, archeologiche e scientifiche (minerali, reperti zoologici, strumenti) e anche la ricchissima biblioteca (salvata da un incendio del 1759), furono in parte destinate a formare i nuclei dei vari musei cittadini. Una parte cospicua delle opere (circa 8.000) tra cui dipinti, sculture, disegni, stampe e arredi antichi rimane ancora nel Palazzo e costituisce il fulcro del percorso espositivo.

La Fraternita dispone anche di una sala studio aperta al pubblico e un importantissimo Archivio storico (con documenti dal XIV al XIX secolo) che è una delle fonti principali per la storia della città di Arezzo.  

INDIRIZZO: Via Giorgio Vasari, 6 (piazza Grande)

TEL: 0575/24694  FAX: 0575/354366  E-MAIL: info@museodifraternita.it

ORARI: tutti i giorni dalle 10.30 alle 18.00

BIGLIETTI:

  • Ingresso museo: 5,00€

  • Integrazione visita guidata: 2,00€

  • Ingresso cumulativo gruppi (sopra le venti persone): 2,00€ a persona

I minori di anni 14 e i disabili, hanno accesso gratuito.

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