una Grande strada in uno stretto vicolo
a cura di Roberto Cecchi
Ad Arezzo il Cardo Massimo partiva a nord in corrispondenza dell’attuale asse viario di Via Pietramala e via Buonconte da Montefeltro, scavallando all’altezza dell’attuale ovale del Prato (dove c’era la sella tra il Colle di San Donato ed il Colle di San Pietro) per proseguire in via di Pellicceria e via Fontanella. Mentre il Decumano massimo, percorso al contrario da ovest verso est, saliva l’attuale Piaggia del Murello e Via Ricasoli verso il Colle di San Pietro, scendeva la sella adesso scomparsa con la costruzione del Prato, per risalire il Colle di San Donato (ove ora c’è la Fortezza medicea), ed uscire dalla città ad Est in quella che oggi è via Guinicelli e via Fonteveneziana.
Non pochi aretini potrebbero chiedersi quale sia via Guido Guinicelli: non sarebbe strano perché quella che fu una delle due principali strade della terza città italiana (Arezzo augustea) ora altro non è che uno stretto vicolo, per metà solo pedonale che, all’altezza dell’ingresso principale del Cimitero di Arezzo, sarebbe la naturale prosecuzione del viale Bruno Buozzi.
(approfondimento: 'Urbanistica antica').
Guido Guinicelli altri non è che Guido di Guinizello di Magnano, meglio noto come Guido Guinizelli
(Bologna, 1235 – Monselice, 1276). E' stato poeta, giusperito, politico ghibellino.. Poeta di grande novità,
è considerato l'iniziatore e l'inventore del Dolce stil novo, la corrente letteraria italiana del XIII secolo di cui la sua canzone Al cor gentil rempaira sempre amore sarebbe il manifesto ufficiale. La sua produzione lirica fu molto apprezzata dai contemporanei e dallo stesso Dante Alighieri, che non esitò a dichiararlo, con ammirazione e commozione, "padre" suo e quindi maestro, nel canto XXVI del Purgatorio («quand'io odo nomar sé stesso il padre mio e de li altri miei miglior che mai rime d'amor usar dolci e leggiadre;»).
È anche noto come giullare, che faceva divertire gli ammalati, donando loro un po' di sorriso e affetto.
le informazioni biografiche sono scarse e controverse. La sua opera più importante è il canzoniere,
La stessa Fonteveneziana, terminale del vecchio acquedotto romano, che ha dato il nome alla attuale via Fontevenziana, altro non sarebbe che una corruzione del nome precedente: "Fonte Guizianelli"