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a cura di Lions Club Arezzo Chimera
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Arezzo città verde

La disponibilità di aree verdi è un fattore fondamentale per la qualità della vita negli ambienti urbani. Non soltanto per il loro valore paesaggistico ed estetico, nonché quale luogo di ritrovo e socializzazione; ma anche ad alleggerire l'impatto delle città nell'evoluzione dei cambiamenti climatici.

Secondo la classificazione Istat, rientrano nella categoria di verde urbano le ville e i giardini storici, i grandi parchi, il verde attrezzato (giardini e le piccole aree dotate di impianti per i bambini); le aree di arredo urbano come le aiuole, le rotonde e gli spartitraffico, i giardini scolastici, gli orti urbani e botanici, le aree sportive pubbliche all’aperto, le aree boschive, i cimiteri e il verde incolto. Ma all'interno di tale comprensorio di aree verdi tanto differenti, gli alberi rivestono una importanza particolare. Tramite le foglie infatti essi riescono a trattenere il particolato e neutralizzare gli effetti delle sostanze inquinanti, e sono loro a generare ombra e mitigare le temperature, rendendo gli ambienti urbani più vivibili. Il fogliame inoltre assorbe l’anidride carbonica e produce ossigeno, con un effetto diretto sull’inquinamento.

Con 111,9 alberi per 100 abitanti, Modena è al primo posto per disponibilità di alberi. Seguono Brescia (62,6 alberi ogni 100 residenti), Reggio nell'Emilia (42,7) e, quarta in Italia, Arezzo (40,3). In Toscana dopo Arezzo la città di Massa (23,6) si piazza al 19° posto.

Ha quindi un senso parlare dei grandi parchi aretini e di come le aree verdi siano state concepite nella nostra città

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