ad Arezzo il più antico homo sapiens d'Italia
a cura di Roberto Cecchi

Se La storia di Arezzo come nucleo cittadino è iniziata già 25 secoli or sono, l'uomo viveva stabilmente in questi luoghi molto, molto prima della edificazione di un centro cittadino. Uno tra i più antichi reperti umani (il primo esemplare di tale specie ad essere ritrovato nella penisola italica) è il cosiddetto “cranio dell’uomo di Olmo” è stato ritrovato a 5 km da Arezzo, assieme a molti strumenti di uso quotidiano nel paleolitico. Era di un individuo femminile vissuto nell'ultima Glaciazione Würm in contemporanea con l'Uomo di Neanderthal ma da lui diverso: un homo Sapiens ormai vicinissimo all'Homo Sapiens Sapiens, vissuto circa 50.000 anni fa sulle sponde dello smisurato lago che occupava l'odierna Valdichiana (successivamente rimasta paludosa fino alla bonifica parziale dei Romani e quella definitiva dei Lorena). Ancora più lontani nel tempo i più antichi reperti archeologici: oggetti litici, rozzamente lavorati nella pietra, risalenti a ben oltre 150.000 anni fa.